
Un film di Sergio Partore. Attori principali: Annabella Incontrera, Sylva Koscina, Anthony Steffen. Italia 1972
Ci sono film talmente brutti e insignificanti che in cuor tuo vuoi scordarti di aver visto. Uno di questi è senza dubbio "Sette scialli di seta gialla". Poi magari di capita,mentre stai cercando qualche pezzo da collezione, di trovare il DVD in vendita a 5 € in una bancarella e qualche notte più tardi magari lo danno su Iris nello speciale dedicato ai film di genere. E ti torna così in mente questo mal riuscito giallo che vorrebbe spaventare ed invece fa sorridere, mal doppiato e mal recitato. Strani casi della vita.
Pastore, pace all'anima, sua ce la mette tutta, ma il film sa di già visto e la storia fa acqua da tutte le parti. Il protagonista della vicenda è un cieco che involontariamente, ascolta una strana conversazione privata (a chi non ricorda "Il gatto a nove code"?) e insospettito si mette ad indagare sulla morte di una sua amante e di altre giovani misteriosamente uccise. Sulla scena dei delitti viene ritrovato uno scialle di seta gialla che il killer regala alla vittima poco prima di ucciderla. Il modus operandi del maniaco prevede la collaborazione di una gatto nero che, con le unghie impregnate di curaro, ferisce a morte le giovani. Il cieco grazie ai suoi "super sensi", e all'aiuto di personaggi ridicoli e strampalati (ma dai, una circense tossicodipendente?!!!) risolve il mistero. Insomma, quando cerca di essere originale diventa ridicolo e quando azzecca qualcosa di buono lo copia. Per non parlare della soluzione dell'enigma (o presunto tale) penosa ed incomprensibile. Fa parte di quella serie di film che ha cercato di sfruttare il periodo d'oro di Argento Fulci e Martino senza riuscirci per nulla. Evitatelo come la peste