sabato 13 febbraio 2010

Sette scialli di seta gialla

Voto: 4

Un film di Sergio Partore. Attori principali: Annabella Incontrera, Sylva Koscina, Anthony Steffen. Italia 1972

Ci sono film talmente brutti e insignificanti che in cuor tuo vuoi scordarti di aver visto. Uno di questi è senza dubbio "Sette scialli di seta gialla". Poi magari di capita,mentre stai cercando qualche pezzo da collezione, di trovare il DVD in vendita a 5 € in una bancarella e qualche notte più tardi magari lo danno su Iris nello speciale dedicato ai film di genere. E ti torna così in mente questo mal riuscito giallo che vorrebbe spaventare ed invece fa sorridere, mal doppiato e mal recitato. Strani casi della vita.
Pastore, pace all'anima, sua ce la mette tutta, ma il film sa di già visto e la storia fa acqua da tutte le parti. Il protagonista della vicenda è un cieco che involontariamente, ascolta una strana conversazione privata (a chi non ricorda "Il gatto a nove code"?) e insospettito si mette ad indagare sulla morte di una sua amante e di altre giovani misteriosamente uccise. Sulla scena dei delitti viene ritrovato uno scialle di seta gialla che il killer regala alla vittima poco prima di ucciderla. Il modus operandi del maniaco prevede la collaborazione di una gatto nero che, con le unghie impregnate di curaro, ferisce a morte le giovani. Il cieco grazie ai suoi "super sensi", e all'aiuto di personaggi ridicoli e strampalati (ma dai, una circense tossicodipendente?!!!) risolve il mistero. Insomma, quando cerca di essere originale diventa ridicolo e quando azzecca qualcosa di buono lo copia. Per non parlare della soluzione dell'enigma (o presunto tale) penosa ed incomprensibile. Fa parte di quella serie di film che ha cercato di sfruttare il periodo d'oro di Argento Fulci e Martino senza riuscirci per nulla. Evitatelo come la peste



mercoledì 10 febbraio 2010

Cannibal holocaust

Voto: 9

Un film di Ruggero Deodato. Attori principali: Robert Kerman, Francesca Ciardi, Perry Pirkanen, Luca Barbareschi. Italia 1979

A trent'anni dalla sua uscita nelle sale cinematografiche, mi sembra giusto recensire uno degli horror più cruenti di tutti i tempi, il più censurato e il più discusso. Questa presentazione "pugilistica" rende l'idea di che cosa stiamo parlando.
Una troupe di giovani documentaristi parte per l'Amazzionia per girare delle riprese sui cannibali che popolano quelle foreste. A distanza di mesi però dei quattro non ci sono notizie. Allo scopo di indagare sulla scomparsa dei giovani, viene inviato un professore universitario, accompagnato da una guida esperta e disinvolta e da un giovane locale.
I tre si infiltrano tra le tribù spiando i loro riti barbari e cercando di familiarizzare per quanto possibile. Dopo aver finalmente raggiunto il villaggio degli indios Shamatari, il professore vedrà gli scheletri dei quattro documentaristi, chiaramente divorati dalla tribù di cannibali. Grazie ad un baratto con un registratore portatile il professore riesce a recuperare le riprese effettuate dai quattro prima della loro morte. Arrivato a New York, il professore avrà modo di visionare il materiale e scoprire la terribile verità.
La censura in particolare riguardava gli animali uccisi, che pare siano stati uccisi veramente e poi mangiati dalla troupe di Deodato.Insomma, un film maledetto che continua a far parlare di se. E se non amate il genere comunque non potete perdervi Barbareschi divorato dai cannibali.





Sette orchidee macchiate di rosso

Voto: 6

Un film di Umberto Lenzi. Attori principali: Carrol Baker, Jean Luois Trentignant, Erika Blank. Italia 1972.

Parliamo di Umberto Lenzi, uno dei registi italiani più prolifici e anche uno dei meno considerati. Lenzi ha diretto film di disparati generi, tra cui horror cannibaleschi (non tra i più belli) e thriller davvero interessanti.
"Sette orchidee macchiate di rosso", inizia con il brutale assassinio di due donne. Sulla scena dei delitti viene rinvenuta una mezzaluna d'argento. Il terzo obiettivo del killer è una giovane ed avvenente signorina di nome Giulia. La donna sta viaggiando in treno quando viene aggredita dal maniaco, che, credendo Giulia morta, lascia vicino al corpo la solita mezza luna. La donna in realtà riesce a cavarsela, e spalleggiata dal marito e da un commissario un po' troppo compiacente, indagherà sul fatto. Si scoprirà che le donne hanno un legame con una località balneare e una morte di parecchi anni prima. Qualcuno vuole vendicare questa morte uccidendo le sette possibili sospettate.
Meno male che l'albergo era piccolo e le sospettate solo sette, altrimenti sarebbe stata una vera e propria strage. Scherzi a parte, parliamo di un film piacevole e scorrevole. Non aspettatevi un giallo intricato, è semplicissimo capire chi è il killer anche perchè è l'unico sospettabile. Lontano da Spasmo e Orgasmo, ma comunque passabile.